Nei decreti legislativi n. 74 e n. 75 del 25 maggio 2017 la presenza di previsioni riguardanti la prevenzione della corruzione, in relazione alla disciplina e alla gestione del personale pubblico, risulta del tutto marginale. Nel D.Lgs. n. 74/2017, in realtà, ci sono varie disposizioni in tema di anticorruzione, ma si tratta essenzialmente dell’inserimento nel D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150, di norme volte ad adeguarne il testo al nuovo assetto di governo del settore – con la sostituzione della Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) con l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) e il nuovo riparto funzionale fra questa e il Dipartimento della funzione pubblica (DFP) – già definito con il D.L. 24 giugno 2014, n. 90 (convertito in legge 11 agosto 2014, n. 114), e il conseguente regolamento approvato con d.P.R. 9 maggio 2016, n. 105.
Sommario: 1. Premessa. – 2. La rotazione del personale. – 3. Il codice di comportamento. – 4. Inconferibilità e incompatibilità degli incarichi. – 5. Le nuove norme in materia di trasparenza (D.Lgs. n. 97/2016). – 6. Il whistleblowing. 1. Premessa Nei decreti legislativi n. 74 e n. 75 del 25 maggio 2017 la presenza di previsioni riguardanti la prevenzione della corruzione, in relazione alla disciplina e alla gestione del personale pubblico, risulta del tutto marginale. Nel D.Lgs. n. 74/2017, in realtà, ci sono varie disposizioni in tema di anticorruzione, ma si tratta essenzialmente dell’inserimento nel D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150, di norme volte ad adeguarne il testo al nuovo assetto di governo del settore – con la sostituzione della Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) con l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) e il nuovo riparto funzionale fra questa e il Dipartimento della funzione pubblica (DFP) – già definito con il D.L. 24 giugno 2014, n. 90 (convertito in legge 11 agosto 2014, n. 114), e il conseguente regolamento approvato con d.P.R. 9 maggio 2016, n. 105. Quindi, oltre a segnalare i limitati riferimenti a profili che richiamano l’anticorruzione contenuti nei decreti attuativi delle previsioni in materia di lavoro pubblico della legge delega n. 124/2015 (“legge Madia”), si cercherà qui di individuare e passare rapidamente in rassegna gli ambiti tematici che vedono l’incrocio fra la normativa sul contrasto alla corruzione (e quella sulla garanzia della trasparenza amministrativa, ad essa collegata) e la disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, concentrando l’attenzione su aspetti toccati da altri recenti provvedimenti legislativi – come il D.Lgs. 25 maggio 2016, n. 97, su pubblicità e trasparenza, e la nuova legge 30 novembre 2017, n. 179, sul whistleblowing – o oggetto di significativi interventi interpretativi e/o applicativi dell’ANAC. 2. La rotazione del personale Fra le tematiche oggetto di rilevanti documenti dell’ANAC può essere ricordata, innanzitutto, la rotazione del personale, che si configura sicuramente come uno degli elementi di più evidente impatto della normativa anticorruzione sul personale delle amministrazioni, e alla quale, quindi, si ritiene opportuno dedicare uno specifico approfondimento [1]. Occorre, in primo luogo distinguere due tipi di rotazione: quella “straordinaria” e quella “ordinaria”. La rotazione “straordinaria” – sulla quale ci si soffermerà successivamente – è stata introdotta dall’art. 16, comma 1, lettera l-quater) (aggiunta dall’art. 1, comma 24, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, convertito dalla [continua..]